..delibera per i cacciatori al volo...



Brescia 15 settembre


15 settembre a Brescia


3 giugno

altre foto >

 

DELIBERA AL VOLO. IN PIEMONTE SI CACCIA QUALCOSA…
DA DOMENICA 16 SETTEMBRE
Approvata la delibera che consentirà di aprire la stagione venatoria.
E' quanto si legge in un comunicato della Regione Piemonte che riporta le dichiarazioni in III Commissione Consiliare dell'Assessore Regionale all'Agricoltura, Claudio Sacchetto.

Pubblico alcune foto della manifestazione nazionale a Brescia, e dei commenti copiati dal sito dei cacciatori BigHunter, non c’è bisogno di commento…

Re:Pronta la delibera. In Piemonte si caccia da domenica 16 settembre
-non avevo dubbi in bocca al lupo w la caccia-

-Evviva!!! In barba a tutti si va a caccia!!!non avevo dubbi!!!! E i verdi si facciano fare le tua fusa dalle vipere...... –

-speravo di tirare qualche anatra ma mi toccherà lasciarla passare dopo che ho fatto 20 giorni di appostamento la mattina e la sera per scegliere il posto migliore,e 120 km al giorno,li mortacci loro come dicono in un altra regione. –

-sono migratorista e devo ingoiare un boccone amaro per l'esclusione dell'anatra. Ma a chi avrebbe dato fastidio inserirla dal 16 settembre? I politici sono dei pezzenti: per non contrastare troppo le richieste del referendum hanno dovuto adeguarsi alle richieste degli anticaccia. Che si vergognino!-

-é ora di scendere in piazza come fanno i nostri nemici... Basta nascondersi facciamo vedere chi siamo w la caccia sempre -

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...se penso al 3 maggio, c'ero in Sala del Consiglio a Torino
mentre facevano "saltare" il referendum per limitare la caccia, se penso ai volti dei consiglieri, ai commenti, di chi era pro e di chi era contro,
alla rabbia di chi ascoltava impotente come me.
Fare solo marameo è solo perchè sono su internet..
mi verrebbe da scrivere molto altro...
Ieri sera ho visto un capriolo e qualche cinghiale ed ho potuto dire loro che il massacro per ora è rinviato.

Caccia sospesa in Piemonte.
Il Tar ha accolto il ricorso di Lac, Pro Natura e Fondazione per l’Ecospiritualità che hanno chieso - e ottenuto - la sospensione del calendario venatorio.
Nulla, dunque, l’efficacia del programma 2012-2013 nonché di tutti gli atti presupposti, antecedenti, conseguenti, successivi e comunque connessi al predetto provvedimento.
Domenica 16 settembre 2012 i cacciatori possono dormire fino a tardi, dicono ora le associazioni.
Alla base del provvedimento vi sarebbero in sostanza tre ragioni: mancanza del piano faunistico venatorio regionale, l’assenza della valutazione d’incidenza prevista per la rete Natura 2000 ed infine il non rispetto del parere dell’Ispra per quanto riguarda i periodi della caccia.
«Per l’assessore Claudio Sacchetto una sonora lezione – dichiara Roberto Piana, presidente della sezione piemontese della Lac -. Punita la sua arroganza, è ora giunto per lui il momento di dimettersi, magari portandosi dietro il “compare” Gian Luca Vignale, con lui principale protagonista dello scippo del referendum regionale contro la caccia».
Dello stesso tenore il commento di Piero Belletti di Pro Natura: «Per gli animali selvatici è una grande vittoria e un grande giorno.
Ora aspettiamo con fiducia che Napolitano sciolga il Consiglio regionale colpevole del furto di democrazia del maggio scorso.
Ancora una volta lo studio legale Fenoglio-Callegari di Torino si è distinto in una battaglia difficilissima per la difesa della fauna selvatica. Gli animali ringraziano».
L'apertura della caccia era prevista il 16 settembre. Il ricorso sarà trattato nel merito il 23 ottobre

ED ORA ANDIAMO TUTTI ALLA
Manifestazione nazionale contro la caccia -
15/09/2012 - Brescia
DICIAMO NO AL MASSACRO!
L'apertura della stagione di caccia sarà ancora una volta l'occasione di manifestare a gran voce tutto il nostro dissenso per una pratica barbara e crudele che ogni anno uccide milioni di animali.
A Brescia, capitale delle fabbriche di armi per la caccia e per la guerra, diciamo NO alla cultura di morte e alla violenza giustificata da una tradizione inaccettabile.
Il corteo partirà da Via Volturno (Piazzale Iveco) alle ore 15.


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Ecco 3 simboliche foto sulle centinaia della manifestazione del 3 giugno.
... nel frattempo non solo non si è fatto il referendum,
non hanno tolto nessuna specie cacciabile come promesso...
non è rimasto nemmeno tutto come prima,
il capriolo invece di cominciare a ucciderlo da metà agosto,
si comincerà prima, il 16 giugno...




http://www.referendumcaccia.it/

TORINO 3 GIUGNO 2012 ore 15,30
Manifestazione Nazionale

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TESTIMONIANZA del 4 maggio 2012

io c'ero.. nella Sala del Consiglio ieri a Torino,
a vedere "annullare il referendum del 3 giugno per limitare la caccia"

...ed ora capisco quando poi si può cambiare e passare dall'altra parte...
quella che si dice illegale.
ma quando si vede commettere una cosa
fatta fuori di ogni norma e regola,
fatta con l'inganno da chi dovrebbe "governare" chi avrebbe ragione?

ascoltare cose che nemmeno chi le diceva ci credeva,
vedere chi lottava contro un ingiustizia parlare,
mentre quasi tutti facevano altro,
senza ritegno a pochi metri da noi "spettatori",
chattavano su FB sui cellulari, telefonavano e chiaccheravano.

Moltissime volte hanno dovuto suonare la campanella, come a scuola per far fare un po' di silenzio.

C'ero l'altro ieri tutto il giorno, si passava dal tartufo d'Alba a non fare pagare il biglietto dei bus ai militari.

c'ero ieri quando pochi punti prima dell’emendamento Sacchetto si proponeva in Consiglio Regionale di distribuire 2 milioni di euro ai gestori di impianti di sci perché “c’era stata poca neve” , noi siamo in grado anche oramai di comandare il cielo..

l'altro ieri verso le 18 sono venuti a chiudermi pure il giubbino perchè si vedeva una pericolosissima maglietta con il papero che spezza il fucile..
naturalmente l'ho riaperto.
C'ero quando il consigliere Boniperti diceva con impeto che la caccia va difesa che se no si rovina l'economia,
si perdono posti di lavoro, che bisogna ammazzare anche di domenica ..guai a toglierla. (?!)
Bellissime invece le "arringhe" di Davide Bono , di Stara, di Eleonora Artesio di Monica Cerutti,
ed altri che non sto ad elencare..
(ma per votare saremo bene informati..noi non siamo lo 0,6 x100 dei Piemontesi)

Un plauso a Carla Spagnuolo ,fuori dal coro e contro i suoi..
ha ribadito con foga che avrebbe votato contro l'emendamento Sacchetto, coraggiosa, e naturalmente donna..

Fino all'ultimo abbiamo sperato, c'erano discussioni interne,
pensavo, anzi mi illudevo che non poteva succedere una cosa così "sporca",
ma quando è avvenuta non ci siamo trattenute,
ed abbiamo detto tutto quello che pensavamo..

siamo state accompagnate fuori, ma appena varcato il tendone non ricordo più nulla,
tale era la "rabbia", sono svenuta, mi sono svegliata su un tavolo..
senza forze dopo 2 giorni in cui ho visto e sentito..

perchè sto scrivendo questo,
soprattutto per me..
perchè ieri mi sentivo il cuore scoppiare ed il sangue che pulsava in testa,
ma io esserino di 46 kg, pacifista
che non ammazzerebbe nemmeno una mosca
( e nemmeno tutti gli altri animali..)

a sentire certe cose io visualizzavo un fucile,
e mi vedevo caricarlo e "TUTUM", sparare
dopo che li sentivo parlare io sparavo,
mentalmente caricavo e sparavo!
dato che non posso e non voglio farlo..
ho bisogno di farlo ora almeno con le parole.

le ingiustizie fanno male.

e ricordatevi il primo ferito o morto di domenica nella prossima stagione venatoria,
( un proiettile fa anche 4/5 km..)
sarà per colpa loro..

difendere con tale ardore l'uccisione per divertimento,
di creature inermi da parte dello 0,6 x 100 dei Piemontesi,
oggi non ha senso..

disdire un referendum, ad un mese esatto, mentre il materiale è gia pronto,
da pagare..
da chi non ha certo i finanziamenti dei partiti,
anzi da chi non ha niente e mette pure di suo..
non posso fare altro che dire di nuovo:

VERGOGNATEVI,
ve l'ho detto ieri in aula e ve lo ridico.

Eleonora Giorda

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COMITATO PER IL REFERENDUM CACCIA IN PIEMONTE
Torino, 27 aprile 2012
GRAVISSIMO E INACCETTABILE ATTENTATO ALLA DEMOCRAZIA
Quello che è successo oggi in Consiglio Regionale è incredibile ed indegno di un Paese che si ritiene non solo democratico, ma addirittura civile.
La Terza Commissione del Consiglio Regionale ha infatti approvato un Ordine del Giorno il quale, nelle intenzioni dei proponenti, dovrebbe vincolare la Regione nell’approvare una nuova legge sulla caccia, dopo che quella attuale verrà abrogata, all’unico e dichiarato scopo di impedire ai cittadini di esprimere il loro parere attraverso il referendum del prossimo 3 giugno. L’atto è già di per sé gravissimo: il referendum popolare è l’unica forma di partecipazione diretta del popolo alle scelte politiche, oltre alle elezioni. Il negare questo diritto rappresenta un atto intollerabile ed odioso, che come cittadini, prima ancora che come ambientalisti, ci rifiutiamo di accettare.
Ma oltre il danno c’è la beffa: infatti, la nuova legge che sostituirà quella attuale sarà una presa in giro per gli ambientalisti.
Verranno protette cinque specie, di scarso o nullo interesse venatorio (tra cui gazza, cornacchia nera e grigia), si vieterà la caccia di domenica solo nel periodo estivo (quando la stagione venatoria è praticamente chiusa) e si continuerà tranquillamente a cacciare sulla neve.
Non possiamo accettare questo atto antidemocratico da parte della Regione: invitiamo le forze politiche che ancora credono nella democrazia a reagire duramente a quella che non può che considerarsi una squallida provocazione da parte della maggioranza che oggi governa in Regione.
Il Comitato del referendum preannuncia iniziative molto dure affinché nella nostra Regione torni la democrazia. I cittadini devono conoscere chi ci governa e quali metodi vengono adottati.
per il Comitato Referendum Caccia
(Piero Belletti e Roberto Piana)

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www.referendumcaccia.it
Sono stati aggiunti al sito i file per il volantino, il manifesto e il pieghevole -
http://www.referendumcaccia.it/cosa-puoi-fare-tu/
Invitiamo tutti gli iscritti a facebook a cliccare "Mi piace" sulla pagina
www.facebook.com/referendumcaccia ed a promuoverla con i vostri amici.
E' stato creato anche l'evento "Referendum caccia Piemonte:
io voto SI", potete invitare tutti i vostri contatti.

E' disponibile a questo indirizzo
http://www.shancommunity.org/mdpro/CMpro-v-p-510.html l'intervista di Rosalba Nattero a Roberto Piana nella trasmissione "Nel Segno del Graal" del 13 marzo 2012 su Radio Flash

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Ascoltate questo spot di 2 minuti e mezzo.
Come sprecare 25 milioni di euro


Quante migliaia di persone hai convinto ad andare a votare " Sì "?
L'esito della consultazione (e quindi la vita di tantissimi animali) dipende dal tuo impegno in questi pochi giorni che ci separano dal 3 giugno.
Diffondi a raffica, perchè la prima cosa da raggiungere è il quorum, cioè che "vada a votare " almeno il 50% degli aventi diritto. Se andasse a votare "sì" solo il 49,9 % degli aventi diritto il referendum verrebbe annullato e capisci che questo NON POSSIAMO permettercelo.

DATTI DA FARE ANCHE TU.

Era ora”. Così l’ex ministro del Turismo, on. Michela Vittoria Brambilla, commenta la sentenza del Tar che impone alla Regione Piemonte di indire, dopo 25 anni di contenzioso legale con il comitato promotore, il referendum sulla caccia. Inoltre l’esponente del Pdl, che è anche presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente (LEIDAA), chiede che l’iter della nuova legge regionale sulla materia sia sospeso in attesa del pronunciamento dei cittadini. “Mi pare -sostiene l’ex ministro – un’elementare forma di rispetto verso il corpo elettorale, defraudato per un quarto di secolo – suppongo che sia un record mondiale – del diritto di dire la sua su una materia in cui contano le opinioni personali di ciascuno e non le logiche di partito. Dal mio punto di vista – prosegue l’on. Brambilla – il referendum ha un unico difetto: essendo una consultazione regionale non può abolire del tutto la caccia, alla quale, secondo l’ultimo rapporto Italia di Eurispes, si dichiara contrario il 76,4 per cento degli italiani. Tuttavia rappresenta certamente una straordinaria opportunità, finalmente offerta ai piemontesi, per dare un segnale di civiltà e di cambiamento a tutto il Paese. Un primo passo importante verso il raggiungimento dell’unico obiettivo da perseguire in maniera prioritaria: l’abolizione totale della caccia”.
E proprio perché ogni conquista su questo fronte avvicina il traguardo finale, l’ex ministro del Turismo ricorda di aver promosso una proposta di legge per abolire quella parte dell’art.842 del codice civile, che ancor oggi permette ai cacciatori di praticare attività venatoria nei fondi privati, per raddoppiare le distanze alle quali devono attenersi per sparare in prossimità di strade o abitazioni. Infatti, ripete, “la caccia è pericolosa per tutti i cittadini, la cui incolumità viene messa fortemente a rischio da tale barbaro costume, come purtroppo dimostra anche l’ultimo rapporto diffuso dall’associazione vittime della caccia: 11 morti e 75 feriti nella stagione di caccia 2011-12″. Ma certamente la pratica venatoria é fortemente censurabile anche e, soprattutto, perché minaccia la biodiversità: “L’amore per gli animali – sottolinea l’ex ministro – è un sentimento condiviso dalla stragrande maggioranza degli italiani, indipendentemente dall’età, del ceto sociale, dal credo politico e dalla fede religiosa. E’ un sentire comune di cui dobbiamo tutti essere orgogliosi. In nome di questo amore, che è anche obbedienza ad un principio universale, rifiutiamo fermamente la barbara ed anacronistica pratica della caccia e chiediamo che questa nostra istanza, senza alcun dubbio maggioritaria nel Paese, non sia più ignorata”. Chi va a caccia, infatti, “uccide per puro divertimento” e “danneggia gravemente l’ambiente che è patrimonio di tutti”. Secondo l’on. Brambilla, “è ora di cambiare” e chi si oppone alla caccia oggi ha finalmente “la forza” per farlo, in nome di “un progresso culturale in corso già da qualche anno verso la creazione di una nuova coscienza di amore e rispetto per gli animali e i loro diritti


Referendum sulla caccia: si voterà il 3 Giugno
Torino, 23 febbraio 2012
Comunicato stampa (con preghiera di diffusione)
IL 3 GIUGNO SI VOTERÀ PER IL REFERENDUM REGIONALE SULLA CACCIA
Ora è ufficiale: il prossimo 3 giugno, gli elettori piemontesi potranno esprimere il loro parere sulla caccia.
La Giunta Regionale ha infatti approvato ieri un Decreto del suo Presidente, il quale, in ottemperanza a quanto imposto dal TAR del Piemonte, dà l’avvio alle procedure di indizione del referendum.
Finalmente si conclude una battaglia legale durata un quarto di secolo: sono infatti trascorsi 25 anni da quando vennero raccolte 60.000 firme di elettori piemontesi in calce alla richiesta di un referendum abrogativo di parte della legislazione regionale sulla caccia. Il quesito prevede la riduzione delle specie cacciabili a quattro (cinghiale, lepre, minilepre e fagiano), il divieto di caccia la domenica e su terreno coperta da neve e la limitazione dei privilegi concessi alle aziende faunistico-venatorie, le ex riserve private di caccia.
La Regione, in tutti questi anni, non ha mai consentito lo svolgimento del referendum, con motivazioni spesso
pretestuose ed illegittime, ma non ha più potuto opporsi alla sentenza della Corte di Appello di Torino di fine 2010, confermata più recentemente dal TAR Piemonte.
La scelta della data suscita però non poche perplessità: il Comitato Promotore aveva infatti chiesto che il referendum venisse accorpato alle prossime elezioni amministrative, che si svolgeranno in numerosi Comuni del Piemonte il prossimo 6 maggio: in tal modo sarebbe stato possibile risparmiare una parte consistente delle risorse pubbliche destinate all’effettuazione del referendum. La Giunta Regionale, invece, ha ritenuto di agire diversamente, adducendo problemi di carattere tecnico che in realtà si sarebbero potuti risolvere facilmente.
Il Comitato Promotore auspica che La Regione provveda ora a diffondere in modo capillare ed efficace l’informazione relativa al referendum. L’obiettivo del fronte venatorio e di numerose forze politiche è infatti quello di rendere nulli gli effetti del referendum a seguito del mancato raggiungimento del quorum dei votanti.
“Tale ipotesi rappresenterebbe però una sconfitta non tanto e non solo del fronte ambientalista ed animalista – affermano Piero Belletti e Roberto Piana del Comitato Promotore del Referendum – quanto soprattutto della democrazia e della partecipazione”.
“Auspichiamo almeno – concludono gli ambientalisti – che, in attesa dell’esito del referendum, la Regione
blocchi i lavori volti a modificare l’attuale legge sulla caccia. Modifiche che vanno in senso esattamente opposto alle richieste referendarie, prevedendo l’aumento del numero di specie cacciabili, il prolungamento della stagione venatoria, la caccia con l’arco e quella a specie di uccelli protette a livello comunitario.”
Per il Comitato Promotore del Referendum sulla Caccia
(Piero Belletti e Roberto Piana)

Torino, 14 febbraio 2012
REFERENDUM REGIONALE CONTRO LA CACCIA IN PIEMONTE: CHIESTO L’ACCORPAMENTO CON LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Il Comitato promotore del referendum regionale contro la caccia ha chiesto alla Regione l’accorpamento del referendum regionale contro la caccia alle elezioni amministrative del prossimo 6 e 7 maggio 2012 al fine di risparmiare 3 – 4 milioni di euro del contribuente.
Il Consiglio regionale ha invece oggi respinto gli ordini del giorno del Movimento 5 Stelle e del consigliere Andrea Stara (Insieme per Bresso) che chiedevano l’accorpamento del referendum regionale contro la caccia alle elezioni amministrative al fine di risparmiare denaro pubblico. Il voto del Consiglio nasce dal parere contrario della Giunta regionale che ha definito tecnicamente molto difficile l’accorpamento in quanto il referendum ha la durata della sola domenica mentre le elezioni amministrative si svolgono anche il lunedì. Le motivazioni ci sembrano non condivisibili.
La decisione definitiva non è tuttavia ancora stata assunta.
“Staremo a vedere se prevarranno buon senso, efficienza e risparmio di risorse pubbliche sulle logiche clientelari che cercano di favorire il mancato raggiungimento del quorum” ha dichiarato Roberto Piana del Comitato promotore del referendum
Per il Comitato promotore
Roberto Piana
Piero Belletti


Torino, 10 febbraio 2012
IL TAR IMPONE ALLA REGIONE PIEMONTE DI INDIRE IL REFERENDUM CONTRO LA CACCIA

Con Sentenza emessa in data 9 febbraio, il TAR del Piemonte ha accolto il ricorso presentato dal Comitato Promotore del Referendum Regionale contro la Caccia ed ha ordinato al Presidente della Regione di attivare le operazioni per la consultazione popolare. Alla Regione è stato concesso un periodo di 15 giorni, dopo il quale sarà il Prefetto a sostituirsi alla Regione in veste di commissario ad acta.
Ricordiamo che il referendum era stato richiesto, corredato da 60.000 firme di elettori piemontesi, nel lontano 1987 e che non si è mai potuto tenere per la politica ostruzionistica ed antidemocratica delle varie maggioranze che si sono succedute in questo quarto di secolo alla guida della Regione Piemonte.
Il referendum non chiede l’abolizione della caccia, ma solo una sua drastica limitazione (riduzione del numero di specie cacciabili a 4 – cinghiale, fagiano, lepre e minilepre -, divieto di esercizio venatorio nelle giornate di domenica e su terreno coperto da neve, limitazioni dei privilegi concessi alle aziende faunistico-venatorie).
ORA E’ QUINDI CERTO CHE IL REFERENDUM CONTRO LA CACCIA SI FARA’
La Regione è stata riconosciuta inadempiente e condannata a rifondere le spese legali al Comitato promotore.
“Deve affermarsi che la mancanza di qualsiasi risposta da parte della Regione alle richieste volte dai ricorrenti di far ripartire il procedimento e l’omessa comunicazione di qualsiasi informazione al riguardo rappresentano un’inottemperanza al giudicato della sentenza della Corte d’Appello che ha riconosciuto la sussistenza del diritto soggettivo pubblico alla prosecuzione del processo referendario” scrivono i giudici del TAR.
Entro il mese di febbraio conosceremo la data del referendum, che dovrà svolgersi in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno. “Auspichiamo in contemporanea alle elezioni amministrative,
per ovvi motivi di risparmio di denaro pubblico” ha affermato Piero Belletti del Comitato Promotore.
“Il tempo dei trucchi e degli inganni è finito. Dopo 25 anni di sospensione dei diritti democratici nella nostra Regione operata dalla casta che ci governa, la democrazia potrà finalmente riprendere il suo corso. Il Consiglio regionale accantoni il tentativo di modificare la legge sulla caccia a favore di una minoranza (i cacciatori) e si rimetta alla volontà dei cittadini, che con il referendum esprimeranno il loro pensiero sull’argomento. Chi per 25 anni ha impedito il voto popolare tragga le dovute conseguenze da questa sentenza “.” ha aggiunto Roberto Piana del Comitato promotore.
Per il Comitato promotore: Roberto Piana - Piero Belletti

AGGIORNAMENTO- gennao 2012.
Evidentemente abbiamo peccato di ottimismo pensando che in una sola riunione si risolvesse il tutto.
La Riunione di Commissione del 18/1 ha esaminato "circa i primi 17 articoli" su circa 50. Ma non è tutto: non c'è stata alcuna discussione su articoli che avrebbero potuto accogliere i quattro quesiti referendari !!
Questo ci fa nuovamente dare ad intendere che, per la Regione, la volontà di 60.000 piemontesi viene tranquillamente ignorata! Che fare??

http://straccialacaccia.blogspot.com:80/2012/01/appello-bis-mail-bombing-ancora.html

Ecco alcune foto di Enzo G. della manifestazione di ieri.
E' andata benissimo, l'emendamento Sacchetto è stato ritirato, mercoledì dovrebbero decidere, per l'acquisizione delle richieste referendarie, o fare altre proposte , vedremo
Mi ha fatto molto piacere vedere tante persone che hanno adottato cani da questo sito,
GRAZIE, vuol dire avere a cuore non solo cani e gatti ma tutti gli animali, ed anche essere riusciti a venire di lunedì!!!




PER NON VEDERE PIU' QUESTO!
NON POSSIAMO NON ANDARE!
SI VA IN CENTRO MA NON PER SALDI,
prendete ferie,
non possiamo farci scivolare tutto addosso,
non bastano le parole, o fare girare mail, bisogna esserci!
NON CI SONO SCUSE, se sei inc….to perchè vogliono bloccare il referendum , devi venire, non puoi poi lamentarti la domenica,
quando vai a spasso che ti cascano i pallini in testa, ed hai paura per te e per il cane..
CONFERMATA AUTORIZZAZIONE PER PRESIDIO
Lunedì 16 gennaio 2012 alle ore 14,30 via Alfieri 15, Torino
davanti a Palazzo Lascaris
sede del Consiglio regionale

Torino, 9 gennaio 2011
L’ASSESSORE SACCHETTO VUOLE IMPEDIRE AI CITTADINI DI VOTARE IL REFERENDUM REGIONALE CONTRO LA CACCIA RICHIESTO 25 ANNI FA DA 60.000 CITTADINI.
OVVERO COME SOSPENDERE LA DEMOCRAZIA.
Dopo ben 24 anni di battaglie legali, il 29 dicembre del 2010 la Corte d’Appello del Tribunale di Torino aveva riconosciuto le ragioni del Comitato Promotore e aveva ordinato alla Regione Piemonte di riavviare l’iter del referendum regionale contro la caccia, illegittimamente sospeso dalla Regione Piemonte. Si dovrebbe votare in una domenica compresa tra la metà di aprile e la metà di giugno del 2012. Solo una legge che recepisse interamente le istanze referendarie (protezione per 15 specie selvatiche, divieto di caccia la domenica, divieto di caccia su terreno coperto da neve, abolizione dei privilegi concessi alle aziende faunistiche private) potrebbe impedire l’esercizio del voto. Sembrava che nulla potesse più impedire il democratico esercizio del voto e invece l’Assessore regionale alla caccia, Claudio Sacchetto, oggi, in III Commissione, ha trovato il modo di sospendere temporaneamente la democrazia. Ha presentato un emendamento ad una propria proposta di legge, il quale abroga per intero l’attuale legge regionale 70/96.
Abolita la legge, abolito il referendum. Ma come fa il Piemonte a stare senza una legge regionale che regola la caccia?
“All’Assessore Sacchetto probabilmente questo non interessa perché rimarrebbe sempre vigente la legge quadro nazionale n. 157/1992” ha dichiarato Roberto Piana del Comitato Promotore del Referendum. ”Probabilmente conta, dopo il 15 giugno di far approvare dal Consiglio regionale una legge che restauri lo status quo ante, magari anche con qualche regalo in più ai cacciatori”.
“Tra l’altro, la legge nazionale è molto più permissiva di quella regionale, per cui l’iniziativa di Sacchetto va nella direzione opposta a quella del referendum. In uno stato democratico una proposta del genere sarebbe stata rinviata al mittente e l’autore sarebbe stato invitato a fare le valigie e a cercare lavoro altrove” ha aggiunto Piero Belletti.
Per il Comitato Promotore del Referendum regionale contro la caccia
Piero Belletti
Roberto Piana
COMITATO PROMOTORE DEL REFERENDUM REGIONALE CONTRO LA CACCIA C/O PRO NATURA Via Pastrengo 13 – 10128 Torino Cell. 348 3991623 - 347 6639963


Pre apertura della caccia al camoscio, qua ho scoperto una cosa che non sapevo, è un rito mettere un fiore in bocca all'animale, (naturalmente dopo morto), 1 si ammazza, a volte al primo colpo si feriscono solamante, ma poi si sente il II colpo. 2 si aprono subito per togliere le interiora, 3 si infila in uno zaino tutto ben piegato. 4 arrivati all'auto si rovescia a terra, non casca nemmeno il fiore dalla bocca. 5 in macchina di solito hanno contenitori di plastica per accartocciarli dentro, per non sporcare con il sangue. I cacciatori hanno mani ed unghie intrise di sangue, anche se magari hanno cercato un torrente per lavarle, il sangue si vede. Ho notato che persino io solo nel tirare su la testa (al camoscio) per fotografarlo, mi sporco molto, dunque immaginatevi loro (le mogli immagino sapranno che per il il bucato macchiato di sangue ci vuole l'acqua fredda). Il "proprietario" di uno di questi cadaveri, mi ha anche detto che aveva nel congelatore ancora quello dello scorso anno.. ed ora doveva ragalarlo, che grande cuore! Generoso, eh già con tutti bambini che muoiono di fame.........!!!

 






 

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