TUTTO PER UN ROSSETTO...


 

Ogni tanto mi scrive questa ragazza, ha scritto una lettera a Repubblica, da leggere, e mi ha mandato anche questa bella foto. molto significativa, GRAZIE!

QUEGLI ANIMALI TORTURATI PER UN ROSSETTO
Repubblica — 13 luglio 2010 pagina 28
Caro Augias, anche stamattina doccia veloce, crema idratante, un soffio di profumo, matita, rossetto...
Gesti che mi fanno allegria. Certo che allegria devono farne pochina agli involontari protagonisti della creazione di molti profumi e cosmetici.
È probabile che i conigli albini impiegati per il Draize test oculare, invece di starsene imprigionati in apposite gabbie - specie di morse che bloccano la testa - ad aspettare che le sostanze inoculate gli distruggano le cornee avrebbero preferito zompettare tranquilli per i prati. Immagino che le cavie non siano state entusiaste all' idea di farsi asportare pezzi di pelle per valutarne lo stato d' irritazione.
Per testare i nostri rossetti!
Non mi dilungo sulle sevizie subite da conigli cavie e roditori per questi prodotti, sono reperibili in rete.
Le cifre parlano di 5.500 animali usati ogni anno in Europa per test cosmetici.
Solo nel 2013, salvo slittamenti, entrerà in vigore il divieto di ogni genere di test con animali.
E dire che potrebbero tranquillamente essere eseguiti senza sfruttare esseri viventi.
Anche tutto ciò è reperibile in rete. Come l' elenco delle ditte che aderiscono allo standard «cruelty free»: senza crudeltà.
Cristina Franzoni

La lettera allegava foto di animali sotto "trattamento". Ho guardato la prima, vilmente non ho voluto guardare le successive. L' uso di una cavia (Cavia porcellus o porcellino d' India) per una nuova terapia contro il cancro è un pensiero che ciascuno di noi ha valutato. Ma testare su animali l' eventuale pericolosità dei cosmetici sembra decisamente un delitto. Tanto più che molti di quei test possono essere riprodotti e sintetizzati in laboratorio e non con torture inflitte a creature dotate di uno sviluppato sistema nervoso centrale. L' esempio più feroce è quello delle cinesi fattorie della bile dove dei poveri orsi passano la vita rinchiusi in gabbie strette come bare mentre un catetere preleva in continuazione la bile che l' organismo produce. Vari movimenti propongono il boicottaggio del "Made in China" contro questa barbarie. Infatti anche la bile si può sintetizzare in laboratorio. Per l' Europa esisterebbe (da settembre 2004) il bando al commercio di cosmetici testati su animali quando esistano metodi alternativi. Normativa recepita anche in Italia ma con una falla. Il decreto si riferisce solo alla lavorazione che trasforma le materie prime in crema, ombretto, shampoo eccetera. Non si parla di materie prime e se queste sono state in precedenza testate su animali. È ovviamente questione di soldi, le cavie costano poco e nessuno passa le notti in bianco se soffrono. Antonella De Paola ha scritto una "Guida ai prodotti non testati su animali" (Cosmopolis ed.) per chi volesse. c.augias@repubblica.it - CORRADO AUGIAS

 






 

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