Ciao Cesare..

Pubblico saluto struggente ad un grande cane, è un lutto, fa tanto male, tanto…
CORRI DA ME…Arrivavi da una cascina, non eri bravo a lavorare con le pecore, così sei stato ceduto all’associazione, eri in uno stato veramente pietoso, magrissimo, pieno di pulci, ma talmente pieno che ci sono voluti mesi prima che cadessero tutte, il tuo sguardo però era così dolce, un gigante buono, nessuno ti sceglieva perché pesavi 50kg, eri troppo grande per stare in appartamento dicevano, io ringrazio tutti quelli che non ti hanno scelto perché il 9 giugno 2019 ti ho scelto io, ti ho portato a casa ed è stata la scelta migliore della mia vita.
Hai ascoltato per bene tutte le raccomandazioni di Eleonora, sei saltato in auto, come se la conoscessi già, sei entrato in casa in “punta di zampe”, delicato, silenzioso, non passavi nemmeno sopra i tappeti, ci giravi attorno, mai un danno, mai una sgridata, mai una pipì, tanto tanto affettuoso e riconoscente, (chi vive brutte situazioni è più riconoscente rispetto agli altri), eri perfetto in casa, perfetto a guinzaglio, come si può essere perfetti se si arriva da una cascina dove si sta solo fuori legato a catena, eppure tu lo eri! Abbiamo passato degli anni meravigliosi, felici, grati di averti con noi, ti ripetevo in continuazioni di quanto eri bravo e bono … mamma mia se lo eri, il più bel cane del mondo!
19 Aprile 2025 ore 18:30 improvvisamente stai male, la corsa in clinica è stava vana, non si è potuto far niente, “si è lacerata la milza” hanno detto … nel giro di poche ore te ne sei andato per sempre. Io una botta così nella mia vita, non l’avevo ancora presa. Non ci sto capendo ancora niente, il tempo passa, ma per me siamo sempre al 19 aprile in quella sala d’aspetto della clinica … è pazzesco quanto possa far male allo stomaco pensare a quello che è successo, così in fretta, pensavamo di riportarti a casa con noi, di continuare le nostre passeggiate, di svegliarmi al mattino con un tuo bacino delicato, di vedere il braccio alzarsi perché ti infilavi sotto il gomito col tuo testone, per prenderti le coccole … non è possibile che non ci sei più … mi sembra di vivere un incubo, non toccava a te, non era il tuo momento, non te lo meritavi, dovevi morire di vecchiaia, coccolato tra le nostre braccia, dopo tutto quello che avevi passato, 2 anni di catena prima e 13 mesi di gabbia dopo, morire a soli 9 anni e in questo modo così meschino.
Non riesco proprio a farmene una ragione, voglio cancellare tutto, affacciarmi al balcone e gridare “TATOOO” vederti sbucare da qualche angolo della casa e correre da me … corri da me … torna da me!

QUANDO VUOI  LIBERARE…LIBERI!
Non guardi razza, taglia, età, bellezza, ma cerchi il più bisognoso, magari il più anziano per evitare che muoia da solo in una fredda gabbia, o chi patisce più di altri la gabbia, o quello che non viene visto da nessuno, o il più timido…non cerchi mica il cucciolo! “non posso prendere una cane grande, non ho lo spazio!
Quante volte ho sentito questa frase, un box è 2 metri x 2 metri, qualsiasi casa è più grande di un box, quindi lo spazio non centra per niente, quello che conta, è capire quanto TEMPO hai da dedicare al nuovo arrivato.
Quando abbiamo deciso di liberare te, eri in canile da un anno, non ti guardava nessuno perché eri un gigante di 3 anni, noi abbiamo scelto te, anzi tu hai scelto me, a noi importava liberare, anche se saresti stato il primo maschio, ho sempre avuto femmine (le più pulite da quello che ho sempre sentito dire), ero pronta a vederti alzare la tua zampona sul cancello, sui muri di casa, sui fiori, oggetti vari che trovavi, sapevo che in casa non l’avresti mai fatta perché nella tua lunghissima permanenza in gabbia, non abbiamo MAI MAI MAI trovano neanche 2 gocce di pipì nelle 20 ore che ti separavano dall’ultima uscita della sera, alla prima del giorno dopo (stessa sorte, purtroppo, che capita a tutti gli altri sfigati segregati nei box), ma essendo maschio, avresti segnato il tuo territorio, va bè pazienza…e invece…NIENTE e dico niente! Non hai mai alzato la zampa su nessun oggetto, il tuo unico e sporadico bersaglio è la lavanda…Abbiamo il giardino, che tu usi per scavare le tue fosse, ma non per fare i bisogni perché vuoi uscire in passeggiata per sporcare, hai 3 anni, chi te l’ha insegnato? Direi nessuno, visto che arrivavi da una cascina prima di finire in gabbia, hai imparato a dare i baci, corri da noi quando ti chiamiamo, fai la guardia, sei equilibrato, bravissimo con i nostri ospiti, ami i bambini, ci guardi con adorazione, l’unico spazio che utilizzi è quello che ti serve per sdraiarti ai piedi del divano vicino a noi, cosa si può volere di più?
Sfatiamo il mito del cane maschio grande e adulto:
ha bisogno di spazio: NO di tempo
meno pulito delle femmine: NO, non c’è differenza
cucciolo così lo puoi crescere come vuoi: sei un educatore?  Allora…NO
Ci sentiamo fortunatissimi ad averti con noi, ma sono sicura che se avessimo scelto un altro tuo compagno di cella, il risultato non sarebbe cambiato.
La tua mamma

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