AGGIORNAMENTO 1- I bimbi crescono ed il cane liberato mooooolto adulto invecchia, ma libero amato coccolato e FORTUNATO! Come i figli di questa signora! Tutto si può se si vuole, da fare vedere a tutte quelle mamme che appena rimangono incinta danno via il cane...come se fosse logico...
Un anno fa siamo entrati in un canile e siamo usciti con Caffè. Un motivo
serio non c'e' : la portinaia ci voleva appioppare uno dei gattini appena
nati nel giardino, e io che ho sempre desiderato un cane, avevo capito che
se avessi ancora aspettato non lo avrei più avuto. Quando hai 42 anni e l'ultimo
nato ha solo sei mesi, non dormi praticamente mai e tutte le tue azioni,
pensieri e previsioni ruotano attorno alle aspettative che 4 figli e un
marito hanno nei tuoi confronti capisci che è il momento di fare presenti
anche i tuoi desideri altrimenti non li realizzerai più.
Per questo avevo mostrato a mio marito le foto del cane che avrei voluto, ma
ero convinta di andare in canile per fare una chiacchierata con i volontari
e capire quale impegno chieda un cane. Ma poi pioveva, e Gianluca ha
riconosciuto il 'mio cane', quello che si sarebbe chiamato Caffè se maschio
e Moka se femmina, e la strada era stata lunga e non aveva senso tornare un'altra
volta. E così, incoscienti come mai avremmo dovuto essere, ce lo siamo
portato a casa.
Adesso, ripensando i primi giorni di convivenza, sono stati un po’ duri
. Caffè sporcava in casa, era tanto che era in canile, doveva solo imparare.
La prima passeggiata del mattino la faceva alle sei, fra
la poppata delle 4 del mio piccolo e la sveglia per la scuola degli altri.
Distruggeva qualsiasi gioco, scatola, sacchetto trovasse in giro, rovistava
nella spazzatura. Tirava moltissimo al guinzaglio, sbavava ovunque, e faceva
anche un po' paura. Però chiedeva coccole in continuazione, non dava
fastidio alla vecchia gatta, e quando guardava mio marito aveva uno sguardo
di assoluta venerazione. Noi poi di cani non ne sapevamo NULLA, se non
quanto ti dice il veterinario alla prima visita, e quanto avevamo imparato
dallo schermo, ma Rintintin e Lassie non erano mai stati abbandonati ..
Ma poi una volta Caffè si è rifiutato di scendere dall'auto, e mi ringhiava
scoprendo i denti e stavolta faceva sul serio. Così abbiamo chiesto aiuto.
Via internet, ma poi da una comportamentista, che ci ha visto all'opera con
il cane e ci ha dato qualche suggerimento. Soprattutto ci ha rassicurato, ci
ha spiegato che Caffè aveva solo paura, e non aveva ancora capito quale
fosse il suo ruolo all'interno della famiglia. A pensarci ora ci ha dato
suggerimenti ovvi a chi conosca un po' il mondo dalla parte dei cani, ma
allora ci hanno risolto un sacco di problemi con grande semplicità.
Io comunque non riuscivo a rimanere in casa con Caffè e il piccolo, così
per i primi tempi il cane seguiva il marito in ufficio. Non ero tranquilla
nemmeno quando il piccolino si avvicinava al cane, non li lasciavo mai da
soli insieme, ed è stato mio marito a dirigere i primi incontri fra loro.
Il momento della pappa era una festa per tutti e due: Caffè si sistemava
vicino al seggiolone e aspettava che la pappa cadesse a terra per ripulire
perfettamente. E così nostro figlio ha aggiunto al piacere di fare cadere
tutto a terra quello di poter contare su un pubblico molto attento: Caffè
non perdeva un movimento! Il bambino si divertiva moltissimo a regalare al
cane pane, pasta, biscotti e tutto il resto. E' capitato anche qualche
furto, soprattutto dai primi biscotti mangiati camminando, ma Caffè è un
ladro talmente abile che spesso il bambino se ne accorgeva solo quando si
ritrovava la mano vuota. E comunque ha imparato presto a difendersi, è pur
sempre un quarto figlio!
Per me c'è stato un momento ben preciso che mi ha tranquillizzato sul
rapporto cane bambino. Una sera, tornati da un giro in bicicletta
lunghissimo, eravamo tutti stanchi: adulti, cane e bambini. Per meglio dire
quasi tutti: il piccolo, che era stato nel seggiolino tutto il giorno, ora
si esercitava a gattonare. Doveva aver studiato bene l'arte del movimento
perché improvvisamente era arrivato all'angolo del cane, e gli aveva
infilato le manine in bocca, e gli tirava le labbra. Noi ce ne siamo accorti
solo quando abbiamo sentito un ringhio di avvertimento.
E' stato un attimo: abbiamo preso il piccolo e istintivamente abbiamo
ringraziato il cane di non averlo mangiato. Lo so che sembra terribile, e
magari non è proprio il tipo di episodio che va raccontato a chi vuole fare
convivere piccoli e cani, ma per me quell'episodio è stato un punto di
svolta.
Mi reputo una mamma piuttosto attenta, ma l'attimo di distrazione è
inevitabile, e prima di quell'episodio mi angosciava l'imprevedibilità della
reazione del cane a un eventuale disturbo del bambino.
I media non fanno che propinarti storie di cani che improvvisamente
si rivoltano contro i padroni, contro i bambini, che ferocemente sbranano
gli innocenti.
In quel ringhio di avvertimento io ho inteso che Caffè non voleva fare male
al mio bambino, ma chiedeva aiuto perché quel piccolino gli stava facendo
male. Il cane doveva essere stravolto, avendo corso tutto il giorno dopo
mesi di inattività. Per giunta, ma l'abbiamo scoperto dopo, Caffè aveva il
cuore infestato dai vermi della Leismaniosi, quindi chissà come si sentiva
stanco.
Malgrado ciò Caffè , 22 chili di cane, non si è difeso da solo contro il
mostriciattolo di dieci che gli arpionava le labbra: aveva capito che quel
nostro cucciolo non andava toccato.
Sembrerà strano, ma da allora ho avuto meno paura a fare avvicinare il
piccolo al cane: mi sembrava che i rapporti fossero chiari.
Caffè con il tempo ha imparato a non toccare i giochi del piccolo, e a
mordere solo i suoi. Il bambino sapeva riconoscere i giochi del cane e ha
imparato a restituirglieli senza storie. Abbiamo rimproverato nostro figlio
tutte le volte che non rispettava il cane, ma Caffè ha ricevuto tirate di
coda e di peli, prestandosi a fare da sostegno per il passaggio alla
posizione eretta del nostro cucciolo e poi da carrello per i primi passi.
Oggi abbiamo un bambino di un anno e mezzo che ha assoluta confidenza con
tutti i cani, che istintivamente sa muoversi con loro. Ho notato che porge
la mano per farsi annusare prima di toccarli, e questo noi non glielo
abbiamo mai insegnato. Il pericolo sono certi cani piccoli, che hanno paura
dei bambini e sono aggressivi con loro, e comunque io chiedo sempre ai
padroni.
Abbiamo anche un cane che scodinzola quando vede un bambino (o una bambina,
o una ragazzina, o un ragazzino, a casa nostra circolano dai 15 anni ai 18
mesi!) . E' pur vero che è sempre un cane nero, e quindi molti genitori lo
associano al lupo che sicuramente mangerà il loro bambino, ma questo è un
problema di quei genitori e dei loro figli.
In definitiva, io credo che cani e bambini possano coabitare bene insieme.
Certo, questo richiede un certo lavoro in più per i genitori, e si deve
rinunciare a certe fisime igieniste, ma il lavoro vale certamente la
candela. Ci sono innegabili difficoltà pratiche (per esempio nel mio
ascensore non entrano cane e carrozzina insieme) , e so bene che soprattutto
con il primo figlio qualsiasi attività diventa difficilissima, ma aldilà
della mera logistica permettere a un bambino di crescere con un cane accanto
è un regalo splendido.
Gli si regala la certezza dei legami e la fiducia e
si aumenta, io credo, la sua possibilità di essere felice.
Mamma Stefania